Esce in questi giorni il nuovo album di Federico Salvatore dal titolo “Fare il napoletano...stanca!” (su etichetta “Arancia Records, distributo da “Lucky Planets”).
Continua - dopo l'album “L'osceno del villaggio” (2002) e “Dov'è l'individuo?” (2003) - il nuovo percorso artistico del cantautore napoletano che, pur non rinnegando gli esordi al “Maurizio Costanzo Show”, quando incollava gli spettatori al televisore con le sue ballate ironiche e dissacranti (“Azz”, “Ninna nanna”, etc..), si propone in veste di chansonnier moderno che si rifà alla migliore tradizione cantautorale italiana serbando un innato gusto per il gioco semantico e la descrizione di ritratti e storie a volte grottesche (“La rosa sbocciata nera”, “La macchia”) a volte autobiografiche (“Nella piccola bottega della vita”).
“Fare il napoletano…stanca!”, dice lo stesso Federico del nuovo progetto, “è il riassunto del mio esilio televisivo, voluto e dovuto dopo la pubblicazione di “Se io fossi San Gennaro” che nacque con l’implicito sottotitolo di: “Funerale della marionetta Azz”. In questo esilio, mascherato di libertà, sono stato in realtà prigioniero in una cella-salone (con vista sul Vesuvio per l’ora d’aria) dove ho spento i 42 pollici del televisore e ho acceso la lampada sui 3000 indici dei libri che arredano le pareti. Così i miei libri hanno preso luce dalla lampada e la mia testa ha preso luce dai libri. Assistito e nutrito da spremute d’amore di una compagna che rassetta la mia vita in punta di piedi e di una figlia che gioca a bassa voce, ho potuto assecondare nel silenzio la piacevole lentezza della riflessione e tradurre in canzoni gli spunti nati dalle quotidiane letture”. Cosi, ad esempio, dalla lettura di Le due Napoli di Domenico Rea e L’ armonia perduta di Raffaele La Capria nasce l’idea di “Fare il napoletano stanca”; “La rosa sbocciata nera” è una metafora grottesca ispirata da Gomorra di Roberto Saviano e da I boss della camorra di Bruno De Stefano. Eppoi, Sessanta racconti di Dino Buzzati; Jack l’ uomo della Folla di Diego Cugia; Una nuvola per tappeto di Erri de Luca; Sulla strada di Jack Kerouac
“Fare il napoletano...stanca!” è anche la prima canzone scelta quale singolo radiofonico: un ritratto graffiante ed impietoso del napoletano medio che sposa una musica autoironica e parodistica. Arrangiato da Luigi Zaccheo, l'album, che contiene 15 tracce ed è elegantemente confezionato con un libretto comprendente tutti i testi delle canzoni, è ulteriormente impreziosito da una nuova versione della famosa canzone/denuncia “Se io fossi San Gennaro” (che su You Tube ha suprato ormai i 200mila ascolti) e da una stupenda versione del brano “Senz’arte nè parte” arrangiata ed eseguita dall'ensemble d'archi “Solis String Quartet” (già con Edoardo Bennato ed Elisa, tra i tanti artisti con cui hanno collaborato).
Oltre che nei negozi di dischi, l’album è anche disponibile in versione digitale sulle maggiori piattaforme di distribuzione digitale (I-Tunes, Virgin, Nokia Music Store, Amazon, tra le principali), inoltre si può ordinarlo direttamente sul sito www.luckyplanets.it
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